Cesare Giuzzi, cronista de Il Corriere della Sera: “La cronaca nera è un’indagine sull’animo umano”



Chiunque legga Il Corriere della Sera conosce certamente la firma di Cesare Giuzzi: redattore della cronaca milanese del giornale, dal 2015 è anche Presidente dei Cronisti Lombardi. Ebbene, Cesare è stato mio compagno di liceo e ho voluto intervistarlo per capire quale sia il ruolo del giornalista nel raccontare fatti anche molto cruenti e il peso che hanno le parole nell’esporli. Ecco a voi.  Continua a leggere…

Aborto: “Mamma ma i bambini possono morire anche nella pancia?”




E’ da un po’ che non scrivo, è vero. Il mese di marzo è stato piuttosto impegnativo, tra trasloco e ben due operazioni chirurgiche che hanno coinvolto mio papà e mio marito. Per fortuna oggi va tutto bene, anche se mi dispiace molto non aver trovato il tempo per dedicarmi a post-partum.

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“Con il mio mestiere di hair stylist aiuto le mamme ad essere di nuovo sé stesse”



La prima cosa che ho fatto dopo aver partorito è stata quella di essere andata dal parrucchiere: avevo le occhiaie, il colorito grigio, mi muovevo al rallentatore. Eppure io consiglio sempre alle “mie” mamme di andarci: non bisogna perdere la propria serenità, anche esteriore (magari con un buon allenamento appena riusciamo). Ho chiesto allora a Emanuela Meroso, hair stylist con 30 anni di esperienza, cosa può fare un bravo parrucchiere per una neo mamma.

Emanuela parlaci un po’ di te e che esperienze hai nell’ambito dell’hair styling.

Lavoro da 30 anni circa con tanta passione per la bellezza. Il mio concetto di hairstyling si è sempre basato sulla ricerca della forma adatta per ogni viso: ho seguito diversi corsi in questi anni per perfezionare le mie tecniche di lavoro, partendo da Londra l’accademia di  Tony and Guy che mi ha dato le basi del taglio: ho avuto la fortuna di lavorare negli anni con artisti premiati British hair dresser offline the year ( Tony and Guy, Beverly Cobella  ed ultimamente seguo le orme di Seminara ,direttore artistico Davines) ambitissimo premio del settore. Ho seguito diversi sistemi di colorazione cercando di anticipare i tempi ed essere pronta nel momento in cui scatta la moda in Italia. L’ultimo percorso è l’università del colore a Dresda che mi sta insegnando a seguire i colori del viso occhi pelle e caratteristiche personali, per sviluppare il colore organico, cioè un colore che segua la natura della persona.

Parliamo di future mamme e capelli. La tinta in gravidanza si può fare?

In gravidanza si possono colorare i capelli tranquillamente, di norma si consiglia di non utilizzare la classica colorazione con ammoniaca semplicemente per problemi di reazioni all’odore che ha ( in alcuni casi potrebbe dare un senso di nausea)o perché ,essendo in uno stato di ”alterazione “ rispetto alla norma, si diventa sensibili ad alcuni processi di reazione chimica ( banalmente anche ai farmaci ), e non come si pensa al contatto: teniamo ben presente che l’ammoniaca è una sostanza che abbiamo noi stessi in corpo, non da reazioni allergiche come si potrebbe pensare, né tanto meno se ne assorbe un quantitativo tale da danneggiare in qualche modo il feto. Se ci fossero problemi , noi parrucchiere non potremmo lavorare altrimenti in stato di gravidanza

Esistono comunque molte alternative nel caso una persona sia particolarmente sensibile all’odore dell’ammoniaca o senta la necessità di provare alternative: in primis si possono utilizzare prodotti senza ammoniaca, che utilizzano la MEA come reagente, fino ad usare i classici Hennè ( e qui potremmo aprire un capitolo in merito alla naturalezza ed alle conseguenze ). Inoltre si può iniziare a colorare con tecniche diverse per evitare proprio il contatto in cute : ad esempio colorando a falde sottili in stagnola e semplicemente sfumando il colore verso la radice. Super consigliato in questo caso è la tecnica del colore organico che sfrutta la base naturale e creando colore in gradazione verso le lunghezze.



Dopo aver partorito una neo mamma si sente in un frullatore e magari viene da te per sentirsi meglio. Tu cosa le proponi?

Il mio approccio verso le neo mamme è di natura molto distensiva: iniziando al lavatesta con un buon massaggio fatto con calma, lo shampoo permette spesso di iniziare a rilassare la persona che spesso, è in ansia per aver lasciato il cucciolo a casa..  tornare a contatto con il mondo adulto, fare due chiacchiere, suggerire un taglio che le sia pratico durante la giornata, fa riemergere la donna che è sempre stata ,induce a guardare lo specchio riprendendo la propria identità. Molte donne si vogliono tagliare i capelli corti pensando che sia più comodo, ma il capello corto chiede più tempo , cura e manutenzione di un capello lungo che può essere semplicemente raccolto. Il momento dell’allattamento, cambio pannolino e notte in bianco richiedono molta energia e diventa così difficile avere tempo per farsi una piega: uno dei consigli è proprio quello di ricavare un oretta la settimana per andare anche solo a farsi una piega.. aiuta a tenersi in ordine, sentirsi bella e pronta per tornare al meraviglioso mondo della maternità.

I capelli dopo la gravidanza sono particolarmente fragili e si tende a perderli, soprattutto se si allatta. Cosa consigli?

Il decadimento ormonale e la creazione del latte, sono i momenti più delicati nella vita del capello alimentati anche dal fatto che in gravidanza, si assumono molte vitamine che, appena dopo il parto, si smettono. È un po’ come mettere all’ingrasso l’oca per mesi e poi chiuderle il becco di colpo. Naturalmente esistono molti prodotti che andrebbero assunti in via preventiva e continuativa che stimolano il capello, migliorano l’ancoraggio e aiutano a tenere il capello in forze nonostante lo stress a cui sono sottoposte le mamme. La cosa che mi sento sempre di consigliare è quella di spendere qualche secondo sotto la doccia e massaggi la cute bene, smuovendo il derma al fine di tenerlo ossigenato sempre, consultare il proprio parrucchiere di fiducia per iniziare per tempo ad integrare con lozioni energizzanti ( non solo anticaduta) e proseguire almeno tre, quattro mesi dopo il parto.

Tagliare i capelli può essere di aiuto, ma non in maniera drastica.. togliere peso eccessivo può essere già di grande aiuto al bulbo che si trova snellito nella sua funzione. Come detto poc’anzi, fare tagli estremi crea a volte qualche problema in più a livello di gestione: sicuramente, accorciare e togliere peso aiuta a snellire l’asciugatura e aiuta a tenere in ordine.



E nel caso in cui ti portasse una foto di un’attrice o di un taglio visto sul giornale, tu glielo faresti se vedi che potrebbe farla stare meglio?

Io trovo che i riferimenti visivi siano un aiuto nel comunicare con il cliente.. tuttavia non sono un’esecutrice, non è nel mio stile e non dovrebbe esserlo nessuno.. si perde l’anima del nostro lavoro..

Quando arrivano con un idea ben precisa, osservo il volto, chiedo della loro giornata, come si svolge, quanto tempo ha da dedicare a se stessa  e inizia la vera consulenza: in base alla forma del viso, alla texture dei capelli, alla manualità che hanno cerco di creare la forma adatta al viso prendendo spunto dall’immagine e ragionando sul fatto che uno scatto , spesso, è creato ad arte, probabilmente ci sono invisibili trucchi che si usano nell’editoria  poco fruibili nella vita quotidiana. Partendo dall’immagine, si crea la nuova immagine di sé che la renda libera di non doversi occupare della chioma come se fosse un problema, ma la pura espressione di se stesse. Dare nuovo stile ad una donna, vederla guardarsi allo specchio e sorridere è il miglior modo di ripagare il lavoro fatto.

In generale l’hair stylist è un po’ psicologo?

Non siamo psicologi.. semplicemente guardiamo le nostre clienti e lavoriamo su di loro, diamo attenzione anche alle parole non dette che vengono espresse dal corpo in modo silenzioso.. spesso le persone cadono nella routine e non “guardano” chi han davanti con l’occhio che merita una persona a cui vogliamo bene.. per questo il parrucchiere  tende ad entrare in confidenza con il cliente, perché  guardiamo, osserviamo ed ascoltiamo a 360 gradi chi abbiamo davanti . Negli anni impari a leggere anche il linguaggio non verbale e questo aiuta a far abbassare le difese del cliente portandolo così a fidarsi del nostro lavoro, del consiglio professionale  e del punto di vista estetico del parrucchiere che percepisce che è il momento di dare inizio ad un cambiamento. Di base questo atteggiamento da psicologo nasce dalla passione per la bellezza non solo estetica, ma anche interiore: portare una cliente a “guardarsi e vedersi” aiuta a prendere un pochino di coscienza del sé. Dostoevskij, grande estimatore della bellezza che  lo portava ad andare a contemplare la Madonna di Raffaello almeno una volta l’anno, scrisse :” la bellezza salverà il mondo”  ed intendeva la bellezza non solo estetica, ma anche spirituale, ed è per questo che far sorridere una persona e farla sentire a suo agio la rende bellissima e forte verso tutto.

Foto credits: Emanuela Meroso

Ed ecco qui l’indirizzo dove potete trovare Emanuela:
ONE Parrucchieri
Via Emilia 82
Tel 0383 193 02 26

Federica Accio, In Forma con Fede: “Ecco gli esercizi per tornare in forma dopo il parto”




Non c’è donna che non si domandi se ritornerà come prima una volta partorito. Io stessa me lo chiedevo e sicuramente non sono stata molto disciplinata durante la prima gravidanza di Paola. Sono ingrassata più di 20 chili e a distanza di 4 anni – durante i quali c’è stata anche la nascita di Vittoria – sicuramente non ho più lo stesso fisico. (ed è stato uno dei motivi per cui dopo la mia prima bambina ho avuto la depressione post partum). Ho cambiato alimentazione (a prestissimo un’intervista ad una nutrizionista per parlare di cibo in dolce attesa), ma devo dire che sono piuttosto pigra. Per questo ho trovato la proposta di Federica Accio, conosciuta in rete come “In forma con Fede“, molto interessante: può darsi che lo sport possa diventare mio amico un giorno grazia a lei:) Federica è laureata I.S.E.F e dopo 20 anni nel mondo del fitness ha scelto di diffondere la sua filosofia beauty in maniera personalizzata creando allenamenti su misura. Non perdetevi alla fine dell’articolo il video dedicato al fitness per neomamme!

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Un buon inizio.

Ciao Valentina, volevo dirti che ho deciso di seguire il tuo consiglio e di farmi seguire dalla psicologa del consultorio. Ti tengo informata”.

Questa mail mi è arrivata questa estate da parte di una mamma che forse non se la sentiva di cominciare un percorso di terapia, ma che poi ha deciso di prendere una decisione secondo me giusta quando si parla di depressione post partum o comunque di disturbi dell’umore.

Voglio ricominciare dopo la pausa estiva da qui. A proposito: come sono andate le vacanze? Le mie sono state abbastanza rilassanti, con lunghe dormite (di cui avevo davvero bisogno), ho compiuto gli anni (35) e ho avuto del tempo per me stessa, cosa altrettanto sacrosanta, secondo me.

Voglio pertanto ripartire dalle buone notizie. Dal dire a tutte voi che mi leggete o che siete incappate su post-partum per caso, che si può fare. Si può cominciare di nuovo a stare bene e ad amare la vita come prima.

Che sia per tutti voi un nuovo – e buon – inizio.

Fotocredis: Pixabay

“Il cesareo? L’esperienza più bella della mia vita”: Lucia, che ha fotografato il suo parto




Ho letto la storia di Lucia su Vanity Fair: da giornalista e appassionata di fotografia, ha scelto di raccontare il proprio parto con un punto di vista privilegiato, ovvero quello di fotografare i suoi figli non appena sono venuti alla luce. Finalmente anche la nascita con il cesareo ha avuto una sua dignità, visto che spesso le immagini poetiche vengono associate al parto naturale. Mi ha molto incuriosito e ho provato a contattarla, anche in vista del libro sul parto cesareo che sto scrivendo. A voi quello che mi ha raccontato.  Continua a leggere…

Depressione post partum e infanticidio: che legame c’è?




Questi sono giorni molto tristi visto che sto leggendo di tutto sulla ragazza di Trieste che ha partorito e affidato a morte certa la sua bambina. Il tema dell’infanticidio è sempre molto complesso e non essendo un clinico non posso certamente dare delle motivazioni psicologiche sul perché si sceglie di compiere certi gesti. Quello che so è che in questi fatti di cronaca i giornalisti spesso scrivono senza aver alcuna preparazione sull’argomento, scegliendo termini e raccontando i fatti con una superficialità spesso fatale. Per esempio chi soffre di depressione post partum non è che compie dei gesti estremi verso i propri figli, anzi quasi mai. A dirlo non io ma i dati emersi dall‘inchiesta scritta da me e Paola Maraone sulla DPP uscita su Gioia! lo scorso anno: “i figlicidi in Italia sono una ventina all’anno, le madri depresse 50.000 – ma di depressione madri (e figli) comunque soffrono”. Continua a leggere…

Ostetrica Linda: “Il mio mestiere aiuta le mamme a non sentirsi sole”




Quando su Facebook ho detto che anche dal brutto può nascere un germoglio, intendevo proprio il fatto di incontrare delle persone straordinarie come le ostetriche dell’ospedale di Voghera: dopo Ilaria, Simona, Letizia e Marica, oggi vi voglio far conoscere Ermelinda Maniscalco – detta Linda –  che mi ha tanto rallegrato durante il mio breve soggiorno in ospedale dopo l’aborto.  Continua a leggere…

Perché scelgo la felicità (nonostante il terrore)




Non so quanti di voi abbiano provato nella vita ad avere un attacco di panico. Io fino a gennaio scorso non sapevo cosa fossero, ne avevo solo sentito parlare. Quando ne ho avuto uno ho provato una sensazione di terrore davvero indicibile. Mi sono sentita mancare la terra sotto i piedi, visto che non riuscivo più a respirare. Ne ho parlato con la mia terapeuta e lei mi molto tranquillizzato, cosa di cui in questo periodo ho molto bisogno. Continua a leggere…

Essere mamma può tirare fuori il peggio di noi stesse?

essere mamme tira fuori il peggio




Un paio di settimane fa io e mio marito abbiamo provato l’ebrezza di stare senza bambine per un intero week end. Vi dico solo che abbiamo dormito fino a mezzogiorno. Eravamo proprio contenti, spensierati, quasi senza occhiaie. Non ridevo così di cuore da tempo, oltre ad aver recuperato un po’ di intimità. Siamo ritornati ai tempi in cui quella era più o meno la nostra vita, più leggera e sicuramente più riposante. Le mie figlie non mi sono mancate – anche perché le vedo tutti i giorni – e non mi sono sentita per nulla in colpa per il fatto di averle fatte andare dai nonni: venivamo da settimane stressanti, ogni tanto è sacrosanto stare da soli – come coppia e come unità – per poter ritrovare la salute mentale. Soprattutto prima avevo una grande quantità di tempo che non ho bene idea di come impiegavo: adesso per avere tutte quelle ore libere dovrei vivere almeno 50 ore in una giornata (e forse non sarebbero sufficienti). Continua a leggere…