Depressione post partum: perché quelli che hai attorno non capiscono

Paola

Avere la depressione post partum non è un marchio. Semplicemente fa parte di te. Eppure a volte, persino la tua famiglia non capisce fino in fondo che cosa hai passato. Io non voglio dimenticare i giorni difficili, né il percorso che ho fatto per arrivare fino ad oggi. Ovviamente non ci penso costantemente, ma tengo ben presente chi sono e cosa è stato. Continua a leggere…

Depressione: i numeri spaventosi di un male ancora sconosciuto

Pixabay

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“Piangersi addosso non serve a niente”, “Basta essere tristi”. Quante volte le persone depresse si sono sentite dire così? Quasi come se la loro malattia fosse figlia di un dio minore, come se non meritasse abbastanza attenzione e che essere depressi significhi solo essere un po’ di malinconia. Purtroppo sappiamo che non è così, ma essendo un male che non ha sintomi fisici, si dà per scontato che sia meno grave. Se ci pensiamo attentamente forse è pure peggio: una ferita fisica si può tamponare e curare, una dell’anima continua a sanguinare.

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Faccio da sola.

Faccio da sola

In questi giorni mi sento particolarmente vicina a Paola. La vedo crescere, sta diventando sempre più abile nel linguaggio e nell’esprimere ciò che vuole. Insomma è sempre più lei stessa. Quando la guardo non posso fare a meno di pensare ai primi tempi, a quando era piccina e io non sono stata in grado di prendermi cura di lei come si meritava. Per fortuna quel tempo è passato, anche se non sarei la mamma che sono oggi senza ciò che abbiamo vissuto.

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