Marta di “16 anni incinta – Italia”: “Mia, la scelta giusta”

marta mtv

Ho visto la storia di Marta su Mtv nel programma “16 anni incinta – Italia”. Mi ha molto incuriosito perché mi ha colpito la sua forza e determinazione nel portare avanti una gravidanza quando si è in un periodo della vita in cui si pensa a tutt’altro. E’ diventata mamma il 15 novembre 2014 e nello stesso giorno ha compiuto 17 anni: un segno del destino? Secondo me comunque, fa finta di essere un’adolescente: io che di anni ne avevo 30 quando ho avuto Paola, di certo avevo meno consapevolezza.

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Due anni di te. Di noi.

Anna Wintour spostati

Oggi è il 15 aprile. Oggi compi due anni. Vorrei scriverti tante cose, ma le parole si incastrano in gola.
Ti guardo e so che comunque, nonostante il cammino a volte accidentato, sto facendo un buon lavoro. Tu, così piccola e così grande, mi stai facendo imparare ad essere la tua mamma. Perché la verità è che insegni più cose a me di quanto tu stessa possa immaginare. La meraviglia, l’allegria, la calma: tutte sensazioni che avevo dimenticato – che dimentico spesso a dir la verità – e che respiro attraverso te.

Sei la mia bambina. Adesso lo posso dire. Dopo tanto dolore e fatica so che sei finalmente la mia bambina, quella figlia per cui non esistono definizioni. Perché non si può contenere tutto quell’amore che pensavo non avrei mai provato. Grazie per questi due anni così intensi. Così potenti, nel bene e nel male.

Buon compleanno, Paola.

La tua mamma.

Parto in casa: il racconto di Laura, mamma “divisa” tra Italia, Argentina e Vietnam

laura

C’è molto, troppo pudore nel raccontare la verità, soprattutto la verità dei primi mesi…non capirò mai il perché, non capirò mai a quale competizione noi mamme stiamo inconsapevolmente partecipando, che ci impedisce di essere sincere tra di noi su quanto a volte sia difficile’. 

La maternità ha tante facce e ognuna dovrebbe essere libera di viverla come dicevo qui in maniera “Taylor Made”, su misura.  Oggi ospito Laura, una madre con uno sguardo aperto sul mondo grazie al suo lavoro che l’ha portata a vivere per diversi anni all’estero, ma non solo. Ha scelto di far nascere sua figlia Anita attraverso un parto in casa. Una pratica oggi considerata inusuale, mentre solo fino a 50 anni fa era la norma (a tal proposito vi consiglio  il bellissimo libro di Jennifer Worth “Chiamate la levatrice“). Prendetevi del tempo per leggere questa chiacchierata: ci sono un sacco di cose da imparare.

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Deborah Papisca: “Sulla depressione post partum più consapevolezza, ma va trattata come una malattia”

Deborah papisca

‘I giorni che sono seguiti all’ospedale sono stati tra i più terribili. Mi sono sentita mancare la terra sotto i piedi, abbandonata e completamente disarmata di fronte a mia figlia’. 

La mia conoscenza con Deborah risale a poche settimane dalla nascita di Paola. Mi sentivo sola e disperata, se avessi potuto avrei “restituito” la bambina in ospedale e visto che tutti mi ripetevano quanto fossi fortunata ad essere diventata mamma, ho deciso di rivolgermi alla Rete per capire che cosa mi stesse succedendo. Mi sono imbattuta in alcune pagine di Di materno avevo solo il latte e così ho scritto all’autrice chiedendole qualche consiglio. Da lì – anche grazie a lei – è incominciato il mio cammino di consapevolezza.

Deborah è stata infatti una delle prime mamme a parlare di depressione post partum senza filtro e per questo direi che ha “due palle così”. Lei ed Enrica Costa – altra mamma che ha vissuto la stessa esperienza – hanno fondato il sito Oasidellemamme, che da poco è diventato anche Associazione Culturale.

Alla Rocca Costanza di Pesaro, proprio per parlare di mamme e di tutti gli aspetti della maternità, ci svolgerà sabato 12 luglio la giornata “Mamme al centro”: un evento organizzato per tutta la famiglia, in cui si avrà modo di riflettere su questo difficile e bellissimo ruolo. Ci sarà anche Adriana Cantisani, la famosa Tata Adriana della tv. Perché come recita lo slogan di “Mamme al centro”: “mamma felice = bimbo felice”.

Ecco quindi che cosa ci ha raccontato Deborah.
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