Melanie F. “Anna, la mia donna perfetta, che deve fare i conti con una gravidanza a rischio”

I casi della vita. Sono inciampata in “Una donna perfetta” (Cairo Editore) per caso, ma è stato un incontro molto importante. Venivo da un secondo aborto, mi pareva di essere l’unica al mondo a stare da cani e invece – come spesso accade – sono i libri che ti danno le risposte o che comunque ti fanno sentire meno sola. La storia parla di Anna, ex giornalista in carriera che ha sposato Mahmoud, un uomo d’affari di Dubai, e della sua vita negli Emirati. In particolare questo capitolo affronta la difficile seconda gravidanza di Anna e i suoi dubbi e i timori legati ad una bambina “a rischio”. Ne consegue un vero e proprio viaggio che le farà capire molto di sé, del suo modo di essere madre e moglie. Ecco quello che mi ha raccontato la sua autrice, Melanie Francesca.  Continua a leggere…

Il sole sorgerà ancora

Avrete notato che è da un po’ che non scrivo. Cerco di essere sempre attiva sui social ma qui faccio un po’ più fatica, sarà che gli avvenimenti delle ultime settimane sono stati non facili da digerire.
Posso dire che sto molto meglio e questo perché mi sono data un tempo godermi il mio dolore. Ho deciso che dopo questo avrei smesso di soffrire e cercato nuove opportunità derivate proprio dal momento di crisi.

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ZOOM Torino e il mio modo di essere madre: la nostra esperienza

(Questo è un post sponsorizzato)

Dopo che ho avuto la depressione post partum, mi sono ripromessa che le cose sarebbero cambiate. Non so se sono una brava mamma, ma sicuramente cerco di offrire alle mie figlie delle esperienze che possano ricordare. Per esempio siamo andati a ZOOM Torino, che si trova a Cumiana, a circa un’ora e mezza di distanza da dove abitiamo. Continua a leggere…

Cesare Giuzzi, cronista de Il Corriere della Sera: “La cronaca nera è un’indagine sull’animo umano”



Chiunque legga Il Corriere della Sera conosce certamente la firma di Cesare Giuzzi: redattore della cronaca milanese del giornale, dal 2015 è anche Presidente dei Cronisti Lombardi. Ebbene, Cesare è stato mio compagno di liceo e ho voluto intervistarlo per capire quale sia il ruolo del giornalista nel raccontare fatti anche molto cruenti e il peso che hanno le parole nell’esporli. Ecco a voi.  Continua a leggere…

Aborto: “Mamma ma i bambini possono morire anche nella pancia?”




E’ da un po’ che non scrivo, è vero. Il mese di marzo è stato piuttosto impegnativo, tra trasloco e ben due operazioni chirurgiche che hanno coinvolto mio papà e mio marito. Per fortuna oggi va tutto bene, anche se mi dispiace molto non aver trovato il tempo per dedicarmi a post-partum.

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Rosa Maria Quatraro, terapeuta: “Non basta la depressione post partum per arrivare all’infanticidio”



Non ho molto da dire per l’intervista di oggi se non che per me è quella definitiva, quella che finalmente spiega una volta per tutte cos’è la depressione post partum anche in relazione agli infanticidi, visto che spesso i media fanno un’equazione sbagliata: una madre depressa non uccide suo figlio. Ricordiamoci che le parole sono importanti. Parole ricche di significato per questa bella intervista alla dottoressa Rosa Maria Quatraro, curatrice in ultimo dell’edizione italiana del libro di Karen Kleiman Guarire dalla depressione post partum. Indicazioni cliniche e terapia (Erickson, 2017). Continua a leggere…

E’ passato un mese dal mio aborto: come è trascorso questo tempo



E’ passato circa un mese dall’aborto. Come sto? Sinceramente non bene. Non riesco bene a confrontarmi con le emozioni che mi vengono addosso. Ho fatto una prima seduta di terapia e non è che mi abbia aiutato gran che. Forse perché non sono nella giusta predisposizione d’animo o forse perché la forza la devo trovare anche dentro di me e non posso sperare che ci sia una soluzione solo esterna che magicamente rimetta tutto al proprio ordine. Continua a leggere…

Come si fa ad affrontare la maternità senza la propria madre?



Qualche giorno fa ho chiesto sulla pagina Facebook di Post-partum se ci fossero degli argomenti che vi interessano approfondire. Una delle mie lettrici più preziose mi ha scritto e mi ha posto una domanda molto interessante: “come si fa ad affrontare la maternità senza la mamma?“, intendendo per “senza” quando la madre magari è venuta a mancare o è proprio assente emotivamente. Continua a leggere…

Come si vive l’aborto spontaneo: la mia esperienza



Il giorno dopo aver scritto questo post, ho cominciato ad avere le perdite, un aborto spontaneo insomma. Ciò è stato un bene perché proprio in questi giorni avevo in programma in raschiamento e per il momento sembra che non debba farlo (sembra, speriamo che ciò si trasformi in un “non è necessario”). Proprio ieri sono tornata in ospedale per una visita di controllo e la ginecologa mi ha confermato che non c’è più traccia di camera gestazionale e che insomma il peggio dovrebbe essere passato. Continua a leggere…

Sally di Vasco e il dolore per una nuova perdita





Era da tanto tempo che non scrivo su post-partum. La verità è che non sono stata bene. Speravo di riprendere i post con una bella notizia, ma purtroppo così non sarà.

Ho perso un altro bambino. Ho avuto un aborto interno per la precisione. Dal 24 ottobre, giorno in cui ho scoperto di essere incinta, le settimane sono state molto pesanti: siccome la mia precedente gravidanza era stata extrauterina, ho fatto esami e ecografie ogni settimana fino alla nona, quando mi hanno detto che il feto non era cresciuto e che non c’era alcun battito.

Ovviamente potete immaginare lo shock mio e di mio marito: ci siamo ritrovati nel giro di 6 mesi a dover rivivere l’incubo di marzo, solo che questa volta avevamo qualche speranza in più visto che l’impianto era in utero e le beta crescevano bene. Io mi sentivo tranquilla perché non avevo perdite né dolori e persino dopo la comunicazione dell’aborto ho continuato ad avere i sintomi della gravidanza, come le nausee.

In un attimo il nastro del tempo è stato riavvolto indietro veloce e ci si siamo ritrovati seduti nella stessa sala d’attesa dove la prima volta mi avevano diagnosticato la GEU. Ancora una volta ero seduta vicino a delle mamme con i pancioni che si salutavano e facevano le congratulazioni felici.




Non so perché proprio a noi. So che abbiamo già due bimbi in cielo che ci proteggono, ma fa tanto, tanto male. Sono davvero esausta, senza parole. Spero almeno di potermi evitare il raschiamento se riesco a espellere tutto da sola. Purtroppo questa volta non mi vengono in mente frasi di speranza. In questo momento scelgo coscientemente di vivere il mio dolore. Ho bisogno di non farmi forza. Ho bisogno di piangere. Ho bisogno di stare male e di attraversare questa perdita che per la seconda volta in poco tempo ci ha colpiti.

In tutto questo devo ringraziare apertamente mio marito, che – seppur provato – non mi ha mai lasciato sola un secondo. Siamo insieme da 8 anni e già abbiamo dovuto superare tante prove: se non è amore questo, non so come altro si possa chiamare. Per fortuna c’è lui e ci sono le mie bimbe, che in questo momento non hanno una mamma al 100%, ma che presto tornerà ad esserlo. Vorrei anche ringraziare Elena di Periodofertile, che mi ha ascoltato passo passo e che ha fatto il tifo per noi. Ringrazio le mie amiche, quelle vere, che non hanno detto parole di circostanza, ma che sono state zitte ad ascoltarmi.

Ma forse Sally è proprio questo il senso, il senso/del tuo vagare/forse davvero ci si deve sentire/alla fine un po’ male/ forse alla fine di questa triste storia/qualcuno troverà il coraggio/per affrontare i sensi di colpa/e cancellarli da questo viaggio/per vivere davvero ogni momento/con ogni suo turbamento/e come se fosse l’ultimo”. In fondo la vita è questa: imprevedibile, mutevole, e va celebrata anche nei momenti terribili.

Adesso è il momento del lutto, ma anche da questa nuova perdita ci sarà una rinascita. Ne sono sicura.

 

Foto credits: Pixabay