Familiarmente Benessere e la cura della genitorialità – Pt. 2

Familiarmente benessere

‘Dire che la depressione post partum colpisce il 10 per cento delle neo mamme non ricalca assolutamente la realtà poiché c’è una enorme fetta di sommerso, di mamme che non comunicano questo malessere, che lo nascondono e che decidono di viverlo, affrontarlo e superarlo in silenzio’.

Ciao mamme! Oggi prosegue l’intervista al centro Familiarmente Benessere, di cui  abbiamo raccontato qualche giorno fa i progetti legati alla maternità e alla genitorialità in generale.

DOVE.

Familiarmente Benessere – Centro di benessere psicologico Viale Cesare Battisti 21, Pavia
Tel. 0382188270/ 3319741064
E-mail: familiarmentebenessere@gmail.com

Come vengono a conoscenza del vostro servizio?

Vengono a conoscenza di noi tramite internet, tramite il passaparola, tramite la segnalazione da parte di alcuni ginecologici della città o infermieri o tramite eventi di dibattito e tavole rotonde che ciclicamente organizziamo per far conoscere i problemi legati al post partum ma anche le risorse personali ed esterne a cui attingere.

Secondo voi le neo mamme sono abbastanza informate sulle difficoltà della maternità? 

A nostro avviso purtroppo le neo mamme non vengono assolutamente informate abbastanza in merito agli eventuali piccoli e grandi problemi legati alla maternità. I corsi pre parto stessi non sono obbligatori e molte mamme decidono di non seguirli, specie quelle che hanno avuto già un figlio dimenticando che ogni gravidanza è a sé e che, anzi, spesso è proprio la difficoltà  di gestire emotivamente più di un figlio, a creare scompensi e disagi interiori che possono alimentare fenomeni di assestamento transitori come la baby blues trasformandoli in stati di disagio più acuti come la depressione post partum. Ancora oggi nei corsi pre parto è data troppa importanza alla spiegazione tecnica e medica riguardante il parto, l’anestesia, il travaglio rispetto alla parte più squisitamente emotiva e psicologica dimenticando che per il travaglio, comunque circoscritto a poche ore, ci sarà  personale qualificato pronto a gestirlo, per l’anestesia ci sarà un medico  per gestire pochi minuti, mentre per la maternità ci sarà solo una neo mamma supportata da un neo papà e una famiglia di origine che, per tutta la vita, dovrà gestire i bisogni sempre diversi dei figli e i propri districandosi tra lavoro, casa, famiglia, salute e aspettative o difficoltà contingenti. Quasi mai nei corsi pre parto viene data la giusta attenzione alla insegnamento di comprensione del proprio mondo interiore e quasi mai viene data attenzione appunto a chi ha già più di un figlio. Inoltre uno dei gravissimi errori è quello di parlare di argomenti così delicati basandosi su statistiche non del tutto veritiere che condizionano enormemente da un punto di vista psicologico. Dire per esempio che la depressione post partum colpisce il 10 per cento delle neo mamme non ricalca assolutamente la realtà poiché c’è una enorme fetta di sommerso, di mamme che non comunicano questo malessere, che lo nascondono e che decidono di viverlo, affrontarlo e superarlo in silenzio.

Inoltre non è incoraggiante per una neo mamma che sta soffrendo sapere di essere una mosca bianca nel proprio malessere. Occorre quindi parlare di storie, di casi, degli strumenti per capire affrontare e risolvere piuttosto che parlare di statistiche.

Avete affrontato dei casi di mamme con la depressione post partum e come li avete risolti? 

Si,  abbiamo affrontato diversi casi di depressione post partum e per fortuna li abbiamo tutti risolti con successo. Ci è capitato di affrontare tantissimi casi di baby blues in mamme al primo figlio ma anche al secondo o terzo figlio, tanti casi di depressione post partum e, purtroppo, anche diversi casi di psicosi peurperale.  La terapia psicologica che utilizziamo noi è sistemica per quanto riguarda la presa in carico dell’intero nucleo familiare, sia nei casi di baby blues che di depressione post partum che di psicosi ad orientamento però cognitivo comportamentale, orientato cioè alla comprensione profonda da parte del soggetto coinvolto e dei familiari della sintomatologia del disturbo in atto e alla messa in pratica di azioni e comportamenti diretti atti a modificare lo stato di malessere. Ciò che facciamo noi di diverso rispetto a un centro esterno di riferimento è curare la neo mamma direttamente a casa sua, al suo domicilio, affrontando settimanalmente i diversi aspetti proprio all’interno del suo normale ambiente familiare e domestico, interagendo con lei, con il bambino o i figli e i rimanenti membri della famiglia. In questo modo viene diminuita la percezione di “malattia” da parte della neo mamma e della famiglia e vengono rispettati i tempi, le abitudini e i punti di forza del proprio ambiente familiare e viene dato spazio alle interazioni e ai legami madre-figlio e madre-marito o altri familiari importanti che, normalmente solo in uno studio non vengono presi in considerazione.

Dalla vostra esperienza, cosa spaventa di più le neo mamme?

Ciò che spaventa maggiormente le mamma dopo essere divenute genitori è il non essere abbastanza all’altezza per riconoscere immediatamente i bisogni dei propri figli, hanno spesso il timore di essere inadeguate, di non saper riconoscere i diversi tipi di pianto, di non sapersi attivare in casi di capricci o pianti prolungati o ancora di non saper gestire i continui risvegli notturni. Nel caso in cui, invece, siano al secondo o terzo figlio, temono di non riuscire a dare abbastanza amore a tutti i figli, si sentono anticipatamente in colpa per il tempo che non riusciranno a dedicare ai figli a causa del lavoro o dell’andamento domestico. Quelle più ansiose temono addirittura per il loro futuro nonostante siano appena nati, temono per la situazione di instabilità e crisi economica o perché motivate da reali difficoltà lavorative o economiche attuali. In generale direi che non sono tanto cambiate le ansie e paure delle neo mamme negli ultimi anni se non, in taluni casi, esasperate dalla crisi economica in particolare nei casi in cui il marito abbia perso il lavoro o sia precario.

Secondo voi in che modo i media si occupano di maternità?

A nostro avviso purtroppo viene dedicato pochissimo spazio al tema della maternità da parte dei media e, quando viene fatto, è in una ottica primariamente negativa, per raccontare fatti di cronaca estremi come casi di infanticidio o suicidio della neo mamma. Per quanto riguarda le mamme vip viene solitamente dato grande risalto alla fase della gravidanza, dell’attesa e della nascita del piccolo ma scarsissimo seguito al post partum, parte invece più delicata nella vita di una donna. Sicuramente non aiuta “noi mamme normali” vedere alla televisione super donne che a pochissime settimane dal parto. sfilano mostrando corpi perfetti, scultorei e subito magrissimi. Non aiuta perché nel 90 per cento dei casi la donna necessita di un normale periodo che va dai 6 mesi a 1 anno per ritornare nelle proprie forme originarie, qualora non abbia assunto troppi chili durante la gravidanza. Inoltre vedere subito e sempre solo foto sorridenti di mamme gioiose e realizzate, acuisce ancora più il senso di isolamento di quel corposo numero di neo mamme che, invece, sperimenta la baby blues o la depressione post partum e si sente l’unica a soffrire di questo, in un mondo apparentemente patinato in cui tutto sembra sorridere. Andrebbe dedicata infatti qualche copertina in più a quelle coraggiose mamme vip che fanno outing del loro periodo di post partum difficile sia per l’eventuale presenza di una depressione sia per una difficoltà a perdere peso o per una difficoltà gestionale con il piccolo di casa. Non per tutte è  lineare seguire una tempistica definita di adattamento alla genitorialità: ci sono donne che subito trovano il proprio ruolo materno conforme al proprio temperamento che sanno cambiare abitudini, tempi, regole senza subirne alcun contraccolpo, ci sono altre donne, invece, che faticano a cambiare sé stesse, i propri atteggiamenti, i propri orari o semplicemente a comprendere e adattarsi ai bisogni dei propri figli.

Le neo mamme riescono a fare rete riguardo le difficoltà della maternità? 

Tramite i nostri corsi e le nostre proposte le mamme riescono abbastanza a fare rete, nel senso che, ancora vige una tendenza a tenere privato un vissuto particolarmente travagliato per timore di essere giudicate “pazze” o incapaci. Nei casi di corsi in cui le neo mamme si siano confrontate con altre mamme con le stesse difficoltà, la tendenza a sostenersi anche dopo i corsi e a fare rete di amicizia è grande, nei casi, invece, in cui le neo mamme si siano solo confrontate su diversi temi senza condividere una esperienza comune vera e propria la tendenza è rimasta quella di mantenere il contatto di amicizia senza necessariamente fare rete in merito al problema vissuto, che viene invece relegato alla vita di coppia o privata familiare. Non è facile affrontare tematiche e fare outing su aspetti così delicati legati alla maternità poiché vige ancora tanto il luogo comune secondo il quale una donna per il solo fatto di essere diventata madre, debba in automatico essere felice senza problemi. In questo c’è ancora, purtroppo, tanta ignoranza sull’argomento. Purtroppo o per fortuna, i disturbi del post partum colpiscono trasversalmente, non hanno un ceto culturale o una età necessariamente predefiniti, possono colpire indistintamente la casalinga come la studentessa o l’imprenditrice o la maestra, la neo mamma alla sua prima esperienza genitoriale ma anche la mamma al suo secondo o terzo figlio. Ciò che è importante è dare alle donne la consapevolezza che qualunque difficoltà accada loro, ci sono strumenti e persone che possono aiutarle ad uscire dalla situazione di malessere e affrontare tutto al meglio.

Quali sono le vostre prossime iniziative? 

Prossimi progetti attivare dei corsi di uno o due incontri all’interno dei corsi pre matrimoniali classici a natura religiosa ma anche quelli civili in comune, uno dedicato alla coppia e alla individuazione dei bisogni e dei progetti legati alla coppia e alla genitorialità e uno invece dedicato alla genitorialità in particolare e alla maternità. Organizzazione di tavole rotonde a ingresso gratuito dedicato alle neo mamme e non solo, in contesti pubblici come parchi gioco con organizzazione di giornate a tema famiglia in cui fra conoscere con garbo e brochure questo tipo di problematiche, organizzazione di serate di poesia e musiche dedicate alla maternità con una squadra di artisti: musicisti, fotografi, poeti, scrittori, scultori che affrontino la maternità fornendo uno spunto bello da cui partire per ampliare il dibattito. Realizzazione di un libro-dvd testimonianza di alcune mamme che hanno vissuto l’esperienza del disagio nel post partum sotto forma di documentario-intervista da diffondere nelle parrocchie, nelle scuole, nei parchi, negli ospedali e ovviamente, continuano i nostro corsi e progetti a supporto della genitorialità.

Foto credits: Familiarmente Benessere 

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