Michela Calculli: “Mamma? S’impara ad esserlo col tempo”

Michela Calculli

‘Con il primo figlio ho avuto grandi difficoltà con l’allattamento (…) Quel mese lo ricordo come un momento di nebbia totale. Poi c’era il silenzio, il silenzio che ti porta essere sola per ore e ore con un neonato’.

Michela Calculli, conosciuta in Rete come mammaeconomia, di mestiere fa la blogger, web copywriter e social media manager freelance. Sposata, è mamma di due figli, che nel mondo di internet sono riconoscibili sotto i nomi di “Bimbopatato” di 4 anni e “Bino” nato invece a febbraio. Nel maggio 2013 è stata citata dal sito internet di Wired come una delle mamme da seguire assolutamente su Twitter. Ecco cosa mi ha raccontato.

Michela, tu sei mamma di due figli. Il tuo secondo parto è stato piuttosto difficoltoso come hai raccontato nel tuo blog. Fino a quel momento come avevi vissuto la tua gravidanza e come ti immaginavi come mamma di due figli? La tua seconda gravidanza e’ stata in qualche modo diversa dalla prima?

La seconda gravidanza è stata molto diversa dalla prima. Con il mio primo bimbo non ho avuto alcun problema nel corso di tutti e nove i mesi, e due giorni prima di iniziare il travaglio ero ad una sagra, tranquillamente in piedi e sotto il sole a divertirmi.

La seconda gravidanza è stata molto più pesante, inizialmente per via del fatto che ero già mamma di un bambino di tre anni e quindi non potevo riposarmi quando e quanto avrei voluto. Poi mi è stato diagnosticato il diabete e quindi dieta e terapia insulinica, con visite di controllo settimanali. Infine gli ultimi due mesi li ho dovuti trascorrere praticamente a letto per via della placenta previa.

Insomma non me la sono goduta come con il primo figlio. Quando sei diventata mamma hai avuto delle difficoltà, magari qualche pensiero negativo?

Con il primo figlio ho avuto grandi difficoltà con l’allattamento e ho dato retta al mio istinto solo dopo il primo mese, passando definitivamente al latte in polvere. Quel mese lo ricordo come un momento di nebbia totale. Poi c’era il silenzio, il silenzio che ti porta essere sola per ore e ore con un neonato.

Con il secondo figlio nessuno di questi pensieri e di questi momenti negativi. Ero preparata.

Uno dei motivi per cui può venire la depressione post partum è anche una situazione economica precaria. Tu hai scelto la libera professione invece del posto fisso: ti sei mai pentita della scelta e come mamma ti sentiresti di consigliarla?

Adesso che ci sono passata, quando è nato il mio bambino più grande ero ancora una tutelatissima lavoratrice dipendente, mi sento di consigliarlo solo se si è davvero motivate. La libera professione non dà diritto quasi a nulla e richiede un’interruzione minima dell’attività (dove per minima intendo al massimo una settimana per poi tornare in pista). Insomma non è una passeggiata e non è da tutti.

Io non tornerei mai indietro ma non nascondo le numerose difficoltà lavorative ed economiche che ancora sto affrontando a 5 mesi dal parto.

Ti reputavi una mamma informata quando eri incinta sulle difficoltà della maternità? Te ne avevano parlato durante il corso pre parto?

In teoria ero informatissima, in pratica non sapevo niente. Le primipare imparano sul campo, non credo ci siano corsi che ti preparano davvero a quello che accadrà.

Poi arriva il secondo figlio e allora sì che sei preparata, anche se uno più uno non farà mai due ma qualcosina in più.

Secondo te le mamme oggi sono informate in maniera sufficiente sugli aspetti meno piacevoli dell’essere madri oppure c’è ancora molta resistenza?

Per fortuna si comincia a raccontare anche il lato oscuro della maternità. Io stessa parlo spesso online e offline di quanto mi pesi quella dipendenza fisica tra neonato e mamma. Per fortuna si tratta di fasi, di periodi, poi si passa ad altre soddisfazioni ed altre difficoltà.

Non condivido assolutamente la vecchia scuola di pensiero che tendeva a nascondere alle donne non ancora madri gli aspetti più dolorosi e disgustosi del parto, e i momenti davvero difficili del puerpuerio.

Tu sei una delle maggiori personalità della Rete. Secondo te perché le mamme riescono maggiormente ad aprirsi on line e non riescono invece a volte a chiedere aiuto nel mondo reale?

Partendo dal presupposto che per me la separazione tra online e offline non esiste, direi semplicemente che online è più facile trovare i propri simili, gente che la pensa come te o che ha avuto le tue esperienze. Mentre offline la cerchia di amici e parenti è per forza di cose limitata e in alcune occasioni è difficile trovare tra di loro la comprensione di cui si avrebbe bisogno per andare avanti.

Foto credits: Facebook Michela Calculli mammaeconomia.blogspot.it 

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