Corso di accompagnamento alla nascita: come lo vorrei

il corso preparto che vorrei




Come sapete sono stata a presentare post-partum.it a 1,2,3 PITCH al Mammacheblog. E’ stata un’esperienza fantastica, perché chi non conosceva questo sito almeno adesso sa cos’è. Non ho vinto purtroppo il master digitale che mettevano in palio, ma dopo la mia esposizione in tante sono venute a salutarmi e a dirmi che sono stata coraggiosa a raccontare la mia storia. Segno che qualcosa sta cambiando, certo, ma che ancora molto c’è da fare, visto che la depressione post (e pre) parto sono ancora un tabù.  Continua a leggere…

Ma alla fine, che cos’è davvero il senso di colpa?

cos'è il senso di colpa




Partiamo dal presupposto che il senso di colpa per quanto mi riguarda è atavico. Mi sono sempre sentita in difetto su tutto e non solo nei confronti dei miei genitori, ma anche del perfetto sconosciuto che incontravo per strada e che magari mi faceva un’osservazione. Figuriamoci poi quando sono diventata mamma: l’ho già detto più volte che nei confronti di Paola io mi sento perennemente in difetto, visto che per colpa della depressione post partum sono stata sua madre zoppa per qualche tempo. Continua a leggere…

Un papà e la depressione post partum: “Abbiamo battuto il mostro, ma quanta paura”

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Oggi una bellissima testimonianza di un papà, Andrea Luigi, che racconta come ha vissuto la depressione post partum della moglie. Questo per ricordare quanto sia fondamentale il ruolo del marito e del compagno nella creazione della famiglia. Vi lascio alle sue parole, buona lettura. Continua a leggere…

Federico Dagostin, fisioterapista e consulente sessuale: “Pavimento pelvico, ancora troppa ignoranza”

Federica Dagostin

Federica Dagostin

Oggi una bellissima intervista: Federico Dagostin, fisioterapista e sessuologo, fa un po’ di chiarezza su una questione di cui donne – e non solo – sappiamo poco: il pavimento pelvico. Soprattutto in gravidanza ci dicono che si deve mantenere elastico per evitare episiotomie, ma quanto ne sappiamo in realtà? (Io non l’avevo mai sentito nominare prima di rimanere incinta). Leggetevi queste risposte, a me hanno fatto un sacco riflettere.

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Paola Cipriano, psicoterapeuta: “Un figlio non lo ami sempre, bisogna accettarlo”

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Paola Cipriano è psicologa e psicoterapeuta ad orientamento psicoanalitico. da molti anni collabora con servizi di medicina generale, svolgendo la sua attività clinica in percorsi di sostegno e cura con persone adulte, in particolar modo nell’ambito dell’ansia e depressione.

Esperta di psicologia perinatale ha fondato Asipp, Associazione scientifica italiana di psicologia perinatale (www.asipp.it), occupandosi di formazione e supervisione per tutti gli operatori del settore materno infantile.

Collabora con servizi territoriali per la realizzazione di progetti rivolti alla prevenzione della depressione post parto conducendo gruppi di sostegno per le neomamme e bambini. Svolge attività clinica di consulenza e psicoterapia nel suo studio di Milano (www.psicologacipriano.it)

Si impegna nel favorire la diffusione della psicologia perinatale e in particolar modo di una cultura della maternità realistica, cercando di abbattere l’antico e dannoso pregiudizio che vede l’esperienza dell’avere un figlio come qualcosa di esclusivamente felice e luminoso. Continua a leggere…

Depressione post partum: “Alle mamme dico non odiatevi. La vostra fragilità vi renderà migliori”

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Una bellissima testimonianza che è stata condivisa anche con Deborah Papisca. Grazie Linda per ricordarci che dalla depressione post partum si può uscire e che forse saremo sempre un po’ mamme “zoppe”, ma che dalla nostra esperienza può nascere qualcosa di potente: la consapevolezza. E questa consapevolezza possiamo portarla in giro, indossarla, sbatterla in faccia a chiunque ci ha detto che ci piangevamo solo addosso.  Continua a leggere…

Isabella Robbiani, esperta di haptonomia perinatale: “Manca un’educazione alla genitorialità”

isabella robbiani

Isabella Robbiani non avrebbe bisogno di presentazioni. Ha un curriculum che parla per lei e semplificando molto, posso dire che è una psicologa esperta in genitorialità e haptonomia perinatale. E’ da considerarsi una pioniera, visto che in Italia questo tipo di approccio è ancora poco conosciuto. Presidentessa del MIPPE, l’haptonomia perinatale prevede un accompagnamento che coinvolge sia la madre sia il padre già nei primissimi mesi del concepimento fino all’anno di vita, facilitando la creazione di un legame emotivo con il proprio figlio e mettendosi in condizione di sviluppare più consapevolmente il sentimento genitoriale. Ho letto un suo post molto vero, intitolato “Lavorare fino all’ottavo mese”? che in rete è stato molto condiviso e commentato: è una cosa positiva il fatto di essere impegnate fino all’ultimo? E’ vero che la gravidanza non è una malattia, ma per prepararsi al grande cambiamento che avverrà, forse è il caso di prendersi del tempo. Ecco quello che mi ha raccontato.

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