Corinna, mamma coraggio: “Delusione e sconfitta sapere che c’è chi sconsiglia di vaccinarsi”

corinna verniani

Ho sempre pensato a post-partum.it come ad uno “spazio bianco” in cui le mamme possono avere voce senza sentirsi giudicate o sole. Quella che ospito oggi è un’altra madre “resiliente”, Corinna Verniani, che si è trovata suo malgrado al centro dell’attenzione e su ogni pagina dei quotidiani per la vicenda capitata a sua figlia. La bambina a causa di un’immunodeficienza – contratta a 2 anni a seguito di una malattia – non può essere vaccinata. Peccato che ben 8 dei suoi compagni di classe – per scelta famigliare – non si siano sottoposti alle vaccinazioni: se si fossero ammalati di una qualsiasi malattia esantematica, la bimba avrebbe potuto essere particolarmente esposta, rischiando la vita. La bambina alla fine ha cambiato scuola, ma la sua storia ha attirato ancora una volta l’attenzione su un dibattito molto accesso, che purtroppo non ha ancora trovato soluzione. 

Corinna, la storia della tua bambina ha ancora una volta focalizzato l’attenzione sui vaccini, o meglio sul numero sempre crescente di chi pensa non siano necessari. 

Purtroppo è una grande delusione e una sconfitta sociale scoprire che nelle istituzioni e negli ospedali (ho conosciuto ad esempio ostetriche che si oppongono alle vaccinazioni) vi siano persone, che dovrebbero tenere più a mente di rappresentare in quel momento lo Stato e che non ritengono opportuno veicolare un messaggio di tutela di salute pubblica che altri organi istituzionali ritengono così importante. L’obbligo vaccinale era stato introdotto per ragioni storiche non mediche ed è solo per questo motivo che è stato disposto che non fosse più necessario, non ci sono ragioni scientifiche, anzi, tese a destituire di importanza la pratica delle vaccinazioni.

Quali sono le motivazioni più comuni che hai riscontrato nei genitori che hanno deciso di non vaccinare?

Ritengo necessario fare una premessa. La potenza di internet sta nella sua estrema democrazia e nella facilità con cui tutti possiamo accedere alle informazioni. Ma per discernere la buona informazione dalla cattiva informazione occorre una cosa che nessun internet potrà mai fornirci: il senso critico. In realtà credo che il problema non sia infatti la mancanza di informazione precisa e rigorosa quanto la capacità di riconoscerla e la capacità di saper capire quando è il nostro raziocinio che ci fa decidere e quando invece sono le nostre emozioni o meglio, in questo caso, le nostre paure. Se insegnassero a tutti la filosofia sarebbe più facile capire il sillogismo per cui se l’evento A si verifica successivamente a B, non è necessariamente A la causa di B: un po’ come dire che se io mangio una mela e subito dopo ho un infarto, non è detto che sia la mela che mi ha causato l’ infarto. Se ogni persona di buonsenso ti può dire che l’affermazione è corretta ciò non avviene in materia di vaccini. Purtroppo dovremmo capire che non ci possiamo sostituire ad ogni specialista ma che ogni specialista, e più in generale ogni scienziato, procede per dimostrazioni di affermazioni come quella che ho fatto e che se ci dicono che i vaccini non causano l’ autismo o l’epilessia dovremmo crederci. Tutto questo per spiegare che qualsiasi sia la nostra paura dovremmo riportarla in questo ambito ed essere capaci di analizzarla con un’ ottica diversa. Io stessa ho una parte emotiva e conosco la disperazione di avere un figlio malato e la rabbia con cui vorresti sapere perchè e ho temuto i vaccini ed ho letto articoli e libri di persone che sconsigliano la vaccinazione, ma ho affrontato le mie paure con medici preparati di cui ritengo di potermi fidare e così le ho vinte.

Hai trovato più solidarietà o più ostruzionismo in questa vicenda?

In generale più solidarietà, ma non sono mancate critiche e persone che si sono improvvisamente allontanate.

Ti senti di dire qualcosa alla Preside che ha trovato come soluzione quella di far studiare la bambina da casa?

Avrebbe potuto pensarci prima.

Cosa ne pensi della dichiarazione del Ministro della Salute Lorenzin che sta considerando un’ordinanza per rendere obbligatori i vaccini in età scolare?

La trovo giusta, perché è suo preciso dovere tutelare la salute del singolo e la salute della collettività e così ottempererebbe ad entrambi questi doveri.

Come state ora come famiglia dopo la decisione di cambiare scuola?

Come prima, a parte lo stress dell’attenzione a cui non siamo abituati e il dover raccontare spesso una cosa che cerchiamo di scordare da quattro anni.

Tua figlia ha già cominciato a frequentare i nuovi compagni? Come si trova?

E’ una bambina molto fortunata e sa di esserlo ed è molto felice di quella che proprio lei chiama una “nuova avventura”.

Cosa vorresti per il suo futuro?

Egoisticamente che sia sana e serena, come tutti i genitori.

Foto credits: da Facebook

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