Essere mamma può tirare fuori il peggio di noi stesse?

essere mamme tira fuori il peggio




Un paio di settimane fa io e mio marito abbiamo provato l’ebrezza di stare senza bambine per un intero week end. Vi dico solo che abbiamo dormito fino a mezzogiorno. Eravamo proprio contenti, spensierati, quasi senza occhiaie. Non ridevo così di cuore da tempo, oltre ad aver recuperato un po’ di intimità. Siamo ritornati ai tempi in cui quella era più o meno la nostra vita, più leggera e sicuramente più riposante. Le mie figlie non mi sono mancate – anche perché le vedo tutti i giorni – e non mi sono sentita per nulla in colpa per il fatto di averle fatte andare dai nonni: venivamo da settimane stressanti, ogni tanto è sacrosanto stare da soli – come coppia e come unità – per poter ritrovare la salute mentale. Soprattutto prima avevo una grande quantità di tempo che non ho bene idea di come impiegavo: adesso per avere tutte quelle ore libere dovrei vivere almeno 50 ore in una giornata (e forse non sarebbero sufficienti).

Sono stata felice lontano dalle mie bimbe. Poi sono tornata alla normalità e qualche giorno fa la mia amica Laura mi ha mandato un articolo intitolato “Quelle madri pentite di aver avuto figli”; si raccolgono delle testimonianze di donne che non vivono – o non hanno vissuto – la propria maternità in maniera convenzionale. Si tratta di un tema già affrontato anche dalla sociologa israeliana Orna Donath nel suo libro Regretting Motherhood, pubblicato anche in Spagna con il titolo di Madres Arrepentidas (“madri pentite”). Guarda caso il volume non è stato tradotto in Italia…ma si sa che a pensar male si fa peccato (eppure ci si azzecca).

Io non sono di certo pentita di essere diventata mamma; sicuramente sono migliorata in tante cose – nell’organizzazione soprattutto – ma credo che la mia condizione di genitore abbia anche tirato fuori da me il peggio. Per esempio urlo molto di più – prima non lo facevo quasi mai, anzi mi dicevano che ero fin troppo tranquilla – e spesso sono arrabbiata e stanca. Ho poca pazienza, odio dover mettere a posto il caos che fanno ogni giorno tutti i giorni, mi piacerebbe che le bambine mi obbedissero all’istante e a volte preferisco alzare la voce piuttosto che essere ferma ma gentile quando non lo fanno.

Vorrei stare tranquilla la sera. Vorrei sedermi cinque minuti sul divano e guardarmi non dico un film, ma un programma che m’interessa. Vorrei che gli altri capissero la fatica che faccio, mio marito a parte. In queste settimane ho dei casini lavorativi immani e se da una parte non posso lasciarmi andare, dall’altra vorrei poter urlare e gridare e purtroppo a volte lo faccio con esiti disastrosi.

Io le mie bimbe le amo e accetto l’ambivalenza che produce il mio ruolo. Eppure – soprattutto quando sento di essere al limite – vorrei non dovermene occupare. Perché so che potrei creare dei danni, potrei con il mio comportamento dare origine a dei loro atteggiamenti che io per prima non approvo (ad esempio il fatto che Paola urli è sicuramente colpa mia). Per quanto mi sforzi di essere una brava mamma, a volte so di non esserlo. Di essere una brutta copia di me stessa. Non mi piace.

Forse l’unica cosa che devo fare è accettare e sperare che passi. Voi come fate?




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4 comments

  1. Laura

    Che flash, Potrei aver scritto io un post del genere. Dov è la soluzione?

    • Valentina Colmi

      Ciao Laura, purtroppo l’unica soluzione che vedo è quella di accettare anche questi momenti, sapendo che il legame madre e figlio deve – nei limiti del possibile – viverli per uscirne più forte.

  2. Elena

    Mi riconosco totalmente in questo articolo…Credo sia anche una questione di apparenze. Hai sempre l’impressione di vedere attorno a te solo mamme perfette, sorridenti, appagate e felici del loro ruolo. In realtà, una volta a casa e ben nascoste dalla luce dei riflettori, credo che ognuna di noi abbia i suoi momenti di sconforto e pentimento, perché fare i genitori, soprattutto essere madre, è il lavoro più sfiancante e nel contempo meno considerato di tutti. Se ci fosse più gratitudine e riconoscenza nei nostri confronti, se percepissimo un salario e se ci fosse più sincerità e solidarietà tra mamme (e partner) credo che ben poche donne si pentirebbero di aver sacrificato se stesse e la propria vita per mettere al mondo dei figli!

    • Valentina Colmi

      Ciao Elena! Scusa, ma ho visto il tuo commento solo ora! Hai ragione: tra madri c’è più solidarietà che competizione e non se ne esce. Personalmente io non ho mai provato emozioni così contrastanti come avere dei figli.

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