Voglio un lavoro per scappare dai miei figli

donna che lavora al computer

Ultimamente mi stanno contattando delle mamme in difficoltà: sono nel pieno della depressione post partum e provo ad aiutarle come posso e come credo, secondo quella che è la mia esperienza. Non potete immaginare quanto si sentano smarrite e confuse, ma quello che più mi colpisce è che spesso tutte, senza saperlo – visto che non si conoscono tra loro – mi dicono: “Vorrei un lavoro per scappare da mio figlio”.

Pertanto questo ha fatto nascere in me una domanda, frutto anche della lettura di un post apparso su Internazionale dal titolo provocatorio: “Perché lavorare è più facile che amare”. In riferimento all’eterno dilemma lavoro o maternità, spesso mi ritrovo a leggere di donne che dichiarano di vivere con passione il proprio lavoro e che quindi oltre che per necessità si alzano la mattina contente di stare anche diverse ore lontano dalla propria famiglia. Però poi le stesse sono capaci di affermare che se potessero, se non avessero problemi economici, starebbero con i figli. E’ davvero così? Avendo le possibilità economiche per non lavorare o per ridurre drasticamente l’orario di lavoro in quante lo farebbero? In quante starebbero a casa? In quante rinuncerebbero alla “via di fuga” garantita dall’ufficio?




Per carità io sono pro donna e madre lavoratrice, soprattutto per quanto riguarda l’indipendenza economica, però fa davvero così bene avere una madre che lavora tutto il giorno e che vede i figli solo la sera? Sarà un bene per i figli stare al nido fin da piccolissimi, con la scusa che così socializzano? Non è che il lavoro viene visto  – oltre che per tutto ciò che ho elencato – come una via di fuga anche inconsapevole?

Non è che una mamma che lavora oltre alla propria realizzazione personale ed economica cerca un modo “legalizzato” per passare del tempo altrove senza che nessuno dica niente visto che sta esercitando il proprio dovere? Perché è vero che magari tornano a casa tardi e stanche, ma tutte le rogne del giorno se le è smazzate qualcun altro (quando i bimbi si ammalano è un’altra storia, ovviamente).

Lungi da me giudicare, vorrei sapere cosa ne pensate.

Foto credits: Pixabay

 

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3 comments

  1. Chiara

    Ah, Vale…è un tema che mi è caro da 6 anni ma sicuramente anche da prima…e non trovo una conciliazione soddisfacente se non nell’avere la possibilità di maggiore flessibilità di orario. Io sono stra-fortunata, ho 4 nonni a completa disposizione, non devo preoccuparmi del nido e di altre cose, ma nulla sostituisce il tempo che vorrei passare con i miei bambini.
    A volte penso che mi potrei accontentare di lavorare 6 ore, così invece di tornare a casa alle 19, cenare e metterli a letto alle 21.30, guadagnerei un paio d’ore di giochi, letture, coccole.
    Sarebbe un compromesso accettabile per avere lavoro E figli.
    Il lavoro non lo lascerei: non sono fatta per essere mamma a tempo pieno (che definizione buffa, come se in ufficio smettessi di essere mamma, vabbè), indipendentemente dall’aspetto economico. Sono davvero convinta che una mamma che lavora è una ricchezza per i propri figli, ma ci vuole conciliazione e tempi opportuni.
    Poi va a carattere, perché ci sono donne che sono nate per essere mamme a tempo pieno, e se sono felici, soddisfatte e realizzate, buon per loro e per i loro figli.
    Mi vengono in mente tante cose, ad esempio questo articolo (http://www.alleyoop.ilsole24ore.com/2016/05/11/i-figli-o-il-lavoro-domanda-sbagliata/?uuid=zLa9TdrO), il libro MAAM La maternità è un Master, altre riflessioni che ho fatto anche sul mio blog…
    Ma per tornare alla tua domanda, credo che ci sia una risposta per ogni mamma… 🙂 e se vuoi la mia, beh ti confesso che 24/24 non riuscirei a stare con i miei bambini, ma il lavoro non è una scusa né una fuga, è un modo per migliorare la qualità del tempo che passo con loro e questa cosa funzionerebbe molto meglio se il tempo in ufficio e il tempo a casa fossero bilanciati in maniera più equa.

    • Valentina Colmi

      D’accordo con tutto quello che dici, varia da donna a donna. Io penso che non potrei uscire di casa la mattina presto e rientrare tardi, come ha fatto la mia di mamma, con la quale mi sono persa molte cose. Non potrei neanche occuparmi delle mie figlie tutto il giorno perché altrimenti impazzirei. Ho scelto una via di mezzo, consapevole dei limiti e delle fatiche (ma anche delle soddisfazioni).
      Penso però che molte madri si raccontino la favola del “lavoro perché voglio realizzarmi”: in alcune circostante, oltre all’ambizione c’è il desiderio di passare del tempo altrove.

      • Chiara

        È possibile…ma molto difficile che lo ammettano anzitutto a sè stesse e poi addirittura ad altri.

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